Il ride

Quanto tempo: 11 giorni

Da: Lugano (Svizzera)

Destinazione: Capo Nord (Norvegia)

Km: 6’340km

Paesi: 5

Capitali europee: 2

Punti di interesse: infiniti

Bagger's Life - Ride to North Cape - Up North

Intro

Quando si decide di partire da solo per un viaggio di oltre 10’000km con destinazione il punto più a Nord di Europa, significa mettere in conto imprevisti, meteo non favorevole, tappe anche molto lunghe, sveglie alle 3 del mattino, stanchezza e dolori. Ma ci importa davvero? No! Per me è stata solo la parte indimenticabile e memorabile che mi aspettavo di vivere che mi ha spinto a pianificare, partire e mantenere la tabella di marcia che mi ero preparato fin dal primo momento quando, a febbraio, ho guardato la cartina dell’Europa e mi sono detto “voglio andare lassù”.

Tanti ci sono andati e, dopo aver fatto questa esperienza, spero che tanti altri partiranno per questa avventura – quindi mi sono detto “come faccio a renderla indimenticabile?”

Ho una pagina su Instagram @baggerslife con quasi 10’000 follower – di cui la stragrande maggioranza mai incontrati di persona – ho  iniziato a coinvolgerli, chiedere consigli ed invitandoli a contattarmi per un giro o anche solo per una birra insieme quando sarei transitato per la loro città. Neanche io potevo credere in quanti si sono fatti avanti e, credetemi, il viaggio si è trasformato in qualcosa di magico.

Dopo 10’513km, 13 paesi, 9 capitali, un’enormità di città e villaggi e un’infinità di panorami da perdere il respiro, tanta acqua e molti molti follower incontrati per strada, sono ritornato a Lugano. Da dove tutto è partito 21 giorni prima.

Il mio diario di viaggio

Il giorno della partenza sono partito da Lugano in direzione Francoforte. La Svizzera, anche percorrendo l’autostrada, offre dei panorami bellissimi delle Alpi, ma il pezzo forte è stato – appena entrato in Germania – la Foresta Nera. Un paesaggio che ricorda i grandi parchi americani, alberi a perdita d’occhio e delle strade nel fondo valle che ti fanno pensare “ma sono davvero nella piatta Germania?”. Il resto della Germania, si è rivelato un po’ moscio dal punto di vista motociclistico, quindi ho tirato quasi dritto per Amburgo e Copenaghen e mi sono ritrovato il terzo giorno già in Svezia – a Malmö – transitando per quei bellissimi ponti danesi che abbiamo visto tante volte in TV. Dopo i fasti senza limiti di velocità delle autostrade tedesche, qui iniziano i limiti a 80-90km/h. Qualcuno mi ha chiesto “ma come fai a fare 5-6’000km (Norvegia e Finlandia) a 80 all’ora? Non ti passa più!”. Credetemi, ringrazio il fatto che fossero così perché mi sono davvero potuto godere i paesaggi di questi 2 paesi magnifici.

La “vera” Norvegia per me – opinione personale – è davvero iniziata quando, dopo aver lasciato Oslo ed aver scollinato l’ennesima montagna, ho visto il mio primo fiordo. Diluviava (cosa che si è poi rivelata una costante di tutta la Norvegia), nuvole basse e vento: non ci pensi neanche un secondo e dici “wow!”. Il primo fiordo, primo di decine se non centinaia che devi attraversare guidando lungo il perimetro o che, più semplicemente, superi prendendo dei mini traghetti da 15-20 minuti che ti fanno risparmiare anche un paio d’ore, ma soprattutto ti danno un po’ di meritato riposo.

Un capitolo a sé stante vorrei concederlo alla strada classificata come “la strada più pericolosa al mondo” – la Atlantic Road – 8km di ponti che collegano isolotti norvegesi e soggetta ai venti, alle precipitazioni ed alle maree dell’Oceano Atlantico. Secondo voi come l’ho percorsa? Ovviamente sotto il diluvio, con un vento che ti spostava la moto e con le onde che arrivavano in strada. È stato magnifico lo stesso!

Il primo vero traguardo è stato quello di passare il Circolo Polare Artico, ti emozioni, cerchi l’inquadratura, fai un paio di foto e, visto che stai gelando dal freddo, riparti poco dopo.

Hotel e bungalow a picco sui fiordi, villaggi di pescatori quasi disabitati, cittadine di provincia, ecco quello che ti aspetta in Norvegia. Ti aspettano le tanto attese Isole Lofoten, dopo 3 ore di traghetto o 8 per me visto che con il mare così grosso con la prima nave siamo dovuti tornare indietro. 2 giorni – di cui uno di completo relax – con fiordi, baie, panorami, curve e montagne da scalare a piedi come la famosa camminata di Reine.

Devi ripartire, ti aspettano 387km di strada che collega tutte le Isole Lofoten, partendo dal Villaggio di pescatori di Å (che ha il record per essere la città con il nome più corto al mondo) e si conclude sulla terraferma norvegese. Da lì in poi inizierai ad incontrare renne per la strada, e ti fermerai ogni volta, farei i video pensando che non vedrai molte altre. Niente di più sbagliato, dopo un po’ capisci che anche gli 80km/h di limite hanno un motivo di esistere. Vedrai centinaia di mandrie di renne, ma ogni volta sarà come la prima.

Qual era il nostro obiettivo? Ah sì, andare a Capo Nord! Dopo quasi 6’000km eccoci arrivati. Non ci credi, ti viene la pelle d’oca e anche da piangere per l’emozione! Fai un giro al centro visitatori, fai un paio di foto, ma sai che la moto di “giorno” non la puoi portare con te sotto al globo che fino a quel momento hai sempre e solo visto in foto. Ti arrabbi? No, perché hai già puntato la sveglia alle 3 del mattino successivo per ritornare, ancora addormentato, ma mentre è tutto chiuso, e tu puoi entrare facendo un piccolo pezzo di sterrato.

Non vai lì perché vuoi immortalare qualcosa di cui hai paura di dimenticarti, ma perché vuoi – devi – avere quella foto. Io con il mio Road Glide che mi ha portato li.

Sei arrivato, sei lì. È tutto dannatamente fantastico.

Alby

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